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Cassia Corapia & Daenerys Targaryen - PG a confronto

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In questo primo articolo della rubrica “Personaggi a confronto” analizzeremo due figure femminili con diverse affinità, Cassia ‘Corapia’ e Daenerys Targaryen. Entrambe partite senza avere nulla oltre al proprio nome e alla propria volontà, entrambe dirette sul lungo sentiero verso il trono.

Protagonista del videogioco ‘Blackguards 2”, Cassia di Tenos è una giovane di nobili origini data in sposa a Marwan al-Ahmad. Quando questi prende il potere nell‘impero di Mengbilla, da ordine di catturare la moglie durante il sonno e gettarla nel labirinto al di sotto dell‘Arena della capitale. Cassia si risveglia all ‘improvviso prigioniera, senza un motivo apparente, e all‘oscuro del destino capitato all‘amata sorella Mirai. Con il solo contatto umano di un carceriere, scoprirà ben presto si non essere sola: i sotterranei sono infestati dalle Corapie, dei grandi ragni ritenuti sacri. Il loro veleno divora un solo elemento tra corpo e spirito. É a discrezione degli dèi. In uno dei suoi tentativi di trovare un’uscita da quel labirinto finisce per trovare un libro che cambierà completamente la sua vita: ‘Il buon sovrano’. Regola numero 1: Il buon sovrano ama tutti. Si fida di tutti. É amico di tutti. LE sue parole sono al servizio di tutti. Regola numero 2: Il buon sovrano non ama nessuno. Non si fida di nessuno. Non é amico di nessuno. Le sue parole sono al suo esclusivo servizio. Riuscita a sopravvivere, trascorre i suoi giorni ad imparare nuovi stratagemmi e studiare il potere, le notti invece alla costante ricerca di una via fuga. I suoi pensieri sono attratti dal libro come falene dal fuoco. Quattro anni passano e la prigionia e i morsi dei ragni ne corrodono la mente, lasciandole un solo desidero: regnare su tutto e tutti, fosse stato anche per un solo giorno. Infine, riesce a scappare alla sua prigionia con la sola convinzione che il suo destino sarebbe stato di salire sul trono. Al suo fianco solo le Corapie, che avevano smesso di tormentarla da tempo, diventano sue sorelle.

Rinasce così Cassia Corapia, la Regina dei Ragni.

Per prima cosa cerca dei servitori fedeli, dei paladini per la sua causa, e li troverà nei campioni delle Nove Orde. Oltre a dei campioni le serve un esercito, e così finge di farsi catturare per essere portata nelle prigioni imperiali, dove riesce a liberare la Legione Silente, un esercito di soldati addestrati fin da piccoli a non provare sentimenti e a servire solo il ‘dio del sangue’ e il comandante scelto tra di loro con il titolo di Manticora. Cassia riesce ad ottenere la loro fedeltà quando Tallmud, attuale Manticora, la riconosce come prescelta dal Dio del Sangue. Nella sua campagna di conquista, Cassia si ritrova davanti a scelte morali: mantenere vivi i prigionieri oppure ucciderli per dare un messaggio ai suoi nemici? Avvelenare il fiume che approvvigiona una città oppure condurre un lungo assedio? Le sue scelte scelte sembrano tanto dettate da una lucida follia quanto da una profonda fibra morale. Se il tuo regno non può essere fondato sull‘amore, allora che lo sia sulla paura. L ‘amore è il più forte dei legami, ma la paura è di più immediata creazione. Prima di poter assaltare la capitale Cassia dovrà confrontarsi con i Creatori, dei potenti maghi capaci di creare mostruose creature, il nerbo dell’esercito di Marwan, e cercare di controllarle grazie a delle melodie. Vincitrice, Cassia si trova a decidere se distruggere quegli abomini oppure usarli a suo favore. Dopo una sanguinosa battaglia contro Marwan e il suo più forte mostro, il Pietrificatore, Cassia riesce a salire sul trono, arrivando ad ottenere quello che ha sempre desiderato. La notte stessa tutti i Legionari muoiono, avvelenati, e il mattino seguente una folla, festante o furiosa, entra nella sala del trono. Qui trova Cassia seduta sul trono, morta. Come verrà ricordata dipende dalle scelte che ha compiuto nella sua scalata al trono.

Daenerys della casa Targaryen, “Nata dalla tempesta”, la prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, khaleesi del Grande Mare d ‘Erba, “la Non-bruciata”, “Madre dei Draghi”, regina di Meereen, “Distruttrice di catene”, come recita il suo nome completo, è invece una dei protagonisti de ‘Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco’. Viene condotta in esilio insieme al fratello Viserys, quando Robert Baratheon muove guerra a Aegon II, suo padre e re del Trono di spade. Portata dal fratello in giro per le Città libere, viene poi fatta sposare da suo fratello a Khal Drogo, capo di una tribù di Dothraki, con l’accordo di ottenerne l’aiuto nella riconquista del trono. Vedendo Viserys ‘incoronato’ con dell’oro davanti a lei, vittima del suo stesso desiderio di potere, la ragazza non batte ciglio, diventando lei la legittima erede al Trono di Spade. Segue il marito e l’Orda nel grande mare d’erba finché, durante un attacco ad una città di pastori, non chiede pietà per delle donne, tra cui una sacerdotessa. Quando il marito viene ferito in uno scontro, chiede aiuto alla sacerdotessa, la quale inganna la giovane, prendendo la vita del figlio che porta in grembo e lasciando il Khal vivo, ma in stato vegetativo. Un capo incapace di cavalcare non è più un capo, e il suo khaa si scioglie, lasciando Daenerys sola con i pochi rimasti fedeli. Perdendo un esercito, un figlio e il marito acquista però qualcosa di più prezioso: gettandosi nel rogo della pira funebre del Khal insieme alle uova di tre draghi ne esce illesa, con tre cuccioli di drago che la vedranno come loro madre.

Per la prima volta nella sua vita Daenerys è padrona del suo destino senza nessuno a comandarla.

Vaga per la Grande desolazione e da lì a Qarth, dove viene avvicinata dagli stregoni che le fanno oscure profezie. Si reca poi ad Astapor, la città dei Buoni Padroni, dove con un abile inganno ottiene il controllo di un esercito di élite di schiavi, gli Immacolati. Qui incontra Missandei, che diventerà sua consigliera e amica. Vedendo le condizioni in cui vivono gli schiavi troverà anche un obiettivo, ovvero spezzare le catene di tutti gli schiavi di Essos. Con una rapida campagna militare riuscirà a sottomettere anche Yunkai e Meereen, che diventerà la capitale del suo nuovo regno. Dopo la conquista si trova però a governare la città e qui i suoi ideali verranno messi alla prova. Di fronte ad intrighi e ai compromessi della politica, la giovane prende delle decisioni che le frutteranno tanti alleati quanti nemici. Nei libri la storia si ferma qui, mentre nella serie tv vediamo Daenerys attraversare il mare stretto, pronta a prendersi il Trono. Decide tuttavia di aiutare gli Stark e il Nord nella guerra contro gli Estranei. Giunge ad approdo del Re con solo un drago dopo aver visto morire molte persone a cui teneva. Quando ormai la sua vittoria è certa, una folle rabbia la pervade e inizia a dar fuoco alla città a cavallo del suo drago, spazzando le strade e gli edifici con il fuoco, bruciando tutta la popolazione comprese donne e bambini. Regina di una città ridotta in cenere, riuscirà solo a sfiorare il trono, prima che un ultimo tradimento, spinto dal desiderio di fermare la sua follia, le costi la vita.

SOMIGLIANZE

Entrambe condividono l’esperienza di un matrimonio forzato, fatto che le segnerà e che costituirà il primo gradino nella lunga salita al potere. Entrambe conoscono il tradimento, che strappa loro tutto, lasciandole sole e sconfitte. Ma entrambe riescono a risollevarsi più determinate di prima. Entrambe sono ‘madri’, non di figli loro, ma di creature che saranno per loro come dei figli. I draghi di Daenerys sono il simbolo, oltre che della sua casata, della sua più grande risorsa e forza bellica. Quando crescono però diventano difficili da gestire, tanto che per un periodo si troverà anche a doverli imprigionare, prima di riuscire a riacquistare nuovamente il controllo. Per Cassia il rapporto è diverso: i ragni, prima suoi aguzzini, diventarono poi suoi compagni come se la riconoscessero una di loro, senza nessuna logica apparente. La seguono e la proteggono, ma non le obbediscono in nessun modo. Il loro rapporto sembra quasi simbiotico. Entrambe cercano dei campioni, consiglieri e guide che le aiutino nel loro percorso, che compensino la loro inesperienza e le proteggano. Non sono personaggi buoni, ma individui controversi, capaci, ma dalla morale discutibile. Al fianco di Cassia c ‘è il nano Naurim, abile banchiere, ma avaro, il gladiatore Takate, a cui interessa solo una morte leggendaria e il mago Zurbaran, la cui mente è annebbiata da droghe e rimorsi. Accanto a Daenerys invece ci saranno Missandei, una giovane schiava cresciuta per fare da traduttrice, Ser Jorah Mormont, un cavaliere in esilio con un torbido passato e Daario Naharis, un mercenario estroso e passionale. Entrambe ottengono il controllo di un esercito totalmente fedele. Daenerys  ottiene la fedeltà degli Immacolati, degli schiavi eunuchi addestrati fino da piccoli come guerrieri, a cui concede la libertà;  Cassia invece libera la Legione Silente dalle prigioni in cui erano segregati, e questo esercito mercenario decide di seguirla quando vedono in lei la prescelta del Dio del sangue, la divinità dei combattimenti che venerano. Entrambe hanno portato grandi cambiamenti nel loro mondo, ma non sono sopravvissute per vederli, lasciando un ‘eredità ambigua, tra chi le ha amate e chi le ha odiate.

DIFFERENZE

Tra le differenze invece troviamo l’aspetto. Daenerys è rinomata per la sua bellezza e la sfrutterà in diverse occasioni per i suoi fini. Cassia invece, sfigurata dal veleno dei ragni, porta una maschera e pesanti abiti, venendo temuta e considerata quasi un mostro. Anche lei sfrutterà il suo aspetto, per intimorire i suoi avversari. Il loro percorso, o meglio il percorso della loro follia, è antitetico. Cassia si presenta da subito divorata dalla follia, divorata dalla sua ossessione e mentalmente instabile. Parla spesso da sola o segue discorsi di cui solo lei conosce il senso. Eppure, nonostante ciò, ottiene buoni risultati e più passa il tempo più si capisce che c ‘è del metodo nella sua follia, che porta a dubitare se sia davvero pazza. Daenerys inizialmente è una ragazza ingenua e impara con dure lezioni nella vita. Si dimostra però con una fibra morale molto forte; anche quando si trova a ordinare dei massacri, come per gli schiavisti di Yunkai, non è mai crudele. In molte occasioni la sua bontà viene messa in discussione, eppure mantiene una sua integrità. Nell ‘ultima stagione della serie televisiva, invece, il personaggio ha un cambiamento rapidissimo, in cui la natura crudele dei Targaryen viene a galla, fino al momento del massacro indiscriminato della popolazione di Approdo del Re, nonostante la resa della città. Il suo discorso finale, la volontà di non fermarsi al trono, ma di voler portare la ‘pace’ nel mondo è la prova di un totale cambiamento, per cui il fine giustifica ogni mezzo.

Sei d'accordo con la nostra analisi? Hai notato altri modi in cui si potrebbero confrontare questi due grandi personaggi femminili? Scrivici nei commenti cosa ne pensi!

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