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Come gestire gli indizi nei giochi di ruolo?

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Per la nostra rubrica dedicata ai master trattiamo l’argomento della gestione degli indizi nei giochi di ruolo.

Cos’è un indizio?

“Segno, cosa astratta o concreta che con la sua presenza può indicare l’esistenza di un’altra; fatto certo che lascia prevedere o dedurre con qualche fondatezza un altro fatto non ancora avvenuto o non conosciuto direttamente.”

A cosa serve un indizio?

Gli indizi permettono al master di guidare i giocatori durante l’avventura e di far procedere la trama. Consentono inoltre ai giocatori di interagire in modo immersivo con gli elementi dell’ambientazione della loro avventura. Questi elementi sono informazioni a cui normalmente essi potrebbero non avere accesso dal momento che interpretano personaggi con un set di conoscenze limitate. In alcuni giochi la raccolta e la comprensione degli indizi sono il fulcro del gioco stesso.

Questa guida è pensata in particolare per questo genere di giochi, ma è valida per qualsiasi gioco. Non solo giochi investigativi e horror, ma anche fantasy o fantascienza hanno spesso sessioni in cui i giocatori si trovano ad aver a che fare con indizi. Conoscere il colore del drago che state per affrontare o la vera natura del misterioso bandito che terrorizza la regione sono buoni esempi dell’importanza degli indizi.

Ci sono tre generi di indizi: principali, secondari, falsi.

  1. Gli indizi principali sono quelli funzionali al progresso della trama. Alcuni di questi sono chiavi per svelare i retroscena di situazioni misteriose di grande impatto per persone ed eventi protagonisti della storia. Per questo, richiedono la massima attenzione da parte dei giocatori per essere capiti. Un indizio principale irraggiungibile o contraddittorio può far ‘saltare’ l’intera trama, mettendo il master in grande difficoltà e costringendolo ad improvvisare. Per quanto la capacità di improvvisazione sia sempre importante, un conto è introdurre un png imprevisto, un altro è incastrare tutti gli elementi di un complicato omicidio in pochi minuti!

  2. Gli indizi secondari sono elementi che arricchiscono l’esperienza di gioco stimolando la creatività dei giocatori nel risolvere ‘casi’ interessanti ed eventualmente legati ad ulteriori indizi principali. Questi indizi sono rilevanti ai fini della trama, ma non risolutivi per l’investigazione. Possono essere legati a delle ‘ricompense’, come ad esempio un revolver carico, oppure le informazioni sulla vera natura di un antagonista che stanno per affrontare. Non devono essere ricompense essenziali per risolvere la trama, ma possono semplificare determinate prove e dare un senso di soddisfazione ai giocatori. Se il nemico può essere ucciso unicamente con proiettili d’argento, questo è un indizio principale, se invece l’argento lo indebolisce, ma può essere ucciso in altri modi, allora è un buon indizio secondario.

  3. Gli indizi falsi hanno la funzione di sviare i giocatori dalla risoluzione dei misteri presenti nell’avventura e scaturiti direttamente dalla mente del master. In alcuni casi, però, sono anche elementi casuali “disseminati” da personaggi non giocanti o causati da eventi sui cui i giocatori non hanno il controllo: starà a loro decidere se sono rilevanti ai fini della risoluzione della trama o se sono segni ambientali inutili. La macchia di bagnato sul pavimento è un dettaglio descritto dal master per distogliere l’attenzione dei giocatori dalla libreria oppure è stato un tentativo dell’assassino di cancellare del sangue? O ancora: potrebbe essere il risultato di una conduttura che si è rotta casualmente? Vedremo più avanti come questo tipo di indizio è fondamentale per scandire il ritmo di una buona sessione.

A chi è rivolto l’indizio?

Quando create un indizio, ponetevi la domanda: per chi è ideato l’indizio? Ad un singolo giocatore o a tutto il gruppo? Gli indizi possono essere generali, ovvero rivolti a tutto il gruppo, come una macchia di sangue sotto un tappeto o il notare di essere spiati da una finestra. Questi indizi possono essere “raccolti” da qualsiasi tipo di giocatore, in quanto i personaggi non devono possedere per forza abilità specifiche per venirne a conoscenza. Una macchia di sangue sul bordo di un quadro o delle orme visibili dalla finestra possono essere viste da qualsiasi personaggio ed è statisticamente probabile che le trovino. Gli indizi personali sono rivolti, invece, ad un personaggio con abilità o conoscenze specifiche, come quella, ad esempio, di riconoscere un determinato tipo di pianta o quella di riuscire a scassinare una cassaforte.

In base al tipo di gioco, il master può favorire l’utilizzo di una tipologia di indizio, piuttosto che l’altra. La prima tipologia è più facile da gestire per il master e da scoprire per i giocatori. La seconda, che ad un primo impatto sembra favorire lo spirito competitivo del gruppo, se gestita bene consente di aumentare le interazioni e la socialità tra i membri, che sono spinti a scoprire le informazioni possedute dai compagni. Per gli indizi personali è vivamente consigliata l’introduzione di più vie parallele per scoprire la stessa informazione. La cassaforte nello studio della vittima può venire scassinata, ma anche aperta senza danneggiare il contenuto da un esperto di esplosivi. Se i giocatori trovano un modo originale, ma sensato, di sfruttare le loro abilità in un modo a cui non avevate pensato, assecondateli!

Come ottenere l’indizio?

Ci sono indizi permanenti, come le macchie di sangue sul luogo del delitto, ricorrenti, come l’essere pedinati da qualcuno, o temporanei, come delle impronte nel fango che svaniranno all’arrivo della prima pioggia. Gli indizi principali è meglio che appartengano alle prime due categorie, mentre gli indizi secondari o falsi possono essere anche della terza categoria. Si possono premiare i giocatori che riescono a cogliere anzitempo gli indizi ricorrenti con vantaggi in gioco e maggiori informazioni. Viceversa, la mancanza degli indizi può anche essere un poco frustrante, ma fa parte del gioco! Non fatevi grossi problemi a mettere degli indizi che non possono essere ottenuti senza rinunciare ad altri. Se sceglieranno di inseguire un losco figuro perderanno l’opportunità di notare un particolare profumo sulla scena del delitto. Queste scelte rendono i giocatori più partecipi e la trama meno lineare.

Quando dare gli indizi?

Il master deve tenere conto del divertimento e dell’attenzione dei giocatori al tavolo. Dare anzitempo gli inizi può risultare in un’esperienza di gioco banale, mentre darli in ritardo può essere frustrante per i giocatori. Trovare il giusto tempismo è essenziale. Qui volendo si potrebbe fare una distinzione tra giallo, investigativo, poliziesco, thriller e horror, ma ce ne occuperemo in modo più approfondito in un prossimo articolo. Quello che dovete tenere a mente è che ritmo volete dare alla sessione. I personaggi possono tranquillamente raccogliere gli indizi e metterli insieme o l’antagonista sta agendo attivamente contro di loro? Gli elementi raccolti sono risolutivi o sono solo di preparazione ad uno scontro finale con sparatorie? I falsi indizi sono uno strumento particolarmente utile per aumentare la tensione al tavolo. La porta di servizio ha sbattuto per il temporale o qualcuno è appena fuggito? Quella inquietante bambola poggiata sui gradini della scala è un semplice giocattolo o il fulcro della maledizione? Quella testa di alce attaccata come trofeo alla parte è sempre stata lì, forse nasconde una telecamera che ha ripreso tutto o è posseduto da un demone Kandahariano?

Tipologie di indizi.

Ci sono varie tipologie di indizi, ad esempio: indizi semplici, indizi multipli, indizi composti o indizi sul lungo termine.

Gli indizi semplici sono i più usati. I giocatori possono trovarli o non trovarli, riuscire a comprenderli o meno. Che si facciano dei tiri di dado per scoprirli o che siano gestiti solo a livello interpretativo, in generale o si ottengono o no.

Gli indizi multipli si presentano quando da un particolare indizio si possono ottenere più informazioni. Le impronte sotto la finestra indicano principalmente da dove è arrivato l’assassino, ma, secondariamente, un osservatore più abile potrebbe desumere anche altezza e peso del sospetto. Questi indizi quindi possono essere colti su diversi livelli, in base al risultato del test o da come interpretano i giocatori.

Gli indizi composti richiedono invece di essere raccolti tutti assieme per poter ottenere le informazioni. I giocatori hanno trovato una pila di ritagli di giornale, ma potrebbero passare giorni a leggerli tutti senza notare nulla di rilevante. Quando trovano una data scritta sul retro di un quadro, troveranno immediatamente l’articolo che li porterà verso la soluzione del mistero. Se si tratta di un indizio principale, il master dovrebbe rendere chiaro ai giocatori che manca qualcosa, se è secondario, invece, può lasciare tutto nelle mani dei giocatori!

Gli indizi a lungo termine sono simili a quelli composti, ma richiedono un trigger preciso per essere compresi, che non è accessibile subito. I giocatori hanno trovato un fazzoletto con delle iniziali, ma solo quando vedranno il poliziotto con un accendino con le stesse iniziali capiranno che c’è un collegamento. Un altro esempio può essere quello dei risultati delle analisi di laboratorio che i personaggi hanno richiesto, o la lettera di risposta in un esperto di antichi manufatti. Questa tipologia è molto utile per dare una svolta agli eventi e permette al master di decidere a che punto della sessione i giocatori potranno avanzare, anticipando certi eventi o posticipandoli in base alle necessità.

Improvvisare gli indizi.

Come accennato precedentemente, se è difficile scrivere un racconto giallo, immaginate di scriverne uno in cui i personaggi fanno di testa loro e (spesso) hanno pessime idee! Se i vostri giocatori mancano un indizio principale che avevate preparato con cura, non cercate di improvvisare a sentimento! Prendetevi qualche minuto per riguardare il vostro materiale. Potete riproporlo in modo diverso o in un secondo momento? Avete modo di sostituirlo con un altro? Se la risposta è affermativa, proseguite tranquillamente: il motore della loro macchina potrebbe non mettersi in modo, un telefono potrebbe squillare nella stanza del delitto facendoli rientrare o uno strano barbone potrebbe avvicinarsi urlando dell’avvento del “Re in Giallo”!

Se invece non riuscite a risolvere l’inghippo, vi consiglio di parlare chiaramente ai giocatori. Spiegate che voi avevate in mente una situazione diversa e chiedete loro di venirvi incontro. Evitate di dir loro cosa dovrebbero fare i loro personaggi, parlate rivolti ai giocatori. Questo può rompere un poco l’immersione, ma a volte è meglio che infilarsi in una trama confusa che finirà per franare sotto i vostri piedi.

Indizi nelle oneshot e nelle campagne.

La maggior parte delle sessioni investigative sono oneshot, o limitate a pochi incontri. In questo caso, farsi uno schema dell’indagine e degli indizi è relativamente facile. Se poi il gioco è anche horror è facile arrivare ad un epilogo, anche se disastroso. Non hanno capito come disperdere l’invocazione di Haspur? Non hanno capito che il custode del museo è un Enigmantropo? Si sono persi a mangiare croccantini nella dispensa dei bipedi? Se invece si sta giocando in un’ottica di campagna, le cose si complicano. Il nostro consiglio è cercare di fare degli archi narrativi, con pochi indizi che fanno parte della trama portante e molti altri che perdono importanza alla fine di ogni arco. Masterare una campagna investigativa originale è un’impresa molto impegnativa. Se avete modo, giocatevi prima una campagna come ‘Il signore degli Inganni’ o ‘La maschera di Nyarlathotep’ per farvi un pò le ossa!

Indizi, tra in-game e off-game.

Per concludere parliamo della differenza tra indizi in-game e off-game. I residui di una sostanza su un bicchiere è un indizio che può essere analizzato e risolto solo dai personaggi. Invece, gli indizi nascosti in un titolo di giornale o in un messaggio in codice sono indizi che possono essere preparati e dati ai giocatori che li risolveranno di persona. Questo genere di indizi di solito è molto apprezzato e ripaga gli sforzi del master. Possono diventare però un’arma a doppio taglio, se non gestiti bene. Avete diverse persone al tavolo: di solito è difficile per più due o tre persone collaborare su un singolo indizio. Si rischia di ritrovarsi con alcuni giocatori attivi a risolverlo, mentre gli altri si annoiano a guardare. Un possibile modo per evitare questo è far in modo che in gioco, mentre alcuni personaggi sono occupati a risolvere l’enigma, gli altri debbano agire. Risolvere indovinelli è bello, ma è meno bello se ci sono dei cultisti armati di doppietta che cercano di ‘distrarvi’ e nessuno a tenerli a bada.

Un altro modo è di creare degli indizi che possano essere risolti a gruppetti. Cercate comunque di dare dei limiti temporali ai giocatori nell’analizzare questi indizi, soprattutto se siete in una oneshot, o potreste far passare l’intera serata cercando di decodificare un Vigenère o un Cesare.

Bonus: avventure con fallimento finale voluto.

Esistono alcuni giochi in cui il fallimento dell’indagine non solo è possibile, ma è inevitabile. In questi giochi il fine non è risolvere il caso, ma vivere l’indagine e l’evoluzione dei personaggi. Parliamo in particolare del Gumshoe (Tracce di Cthulhu, Di cosa hai paura, Esoterroristi, ecc..). Qui gli indizi vengono ottenuti in modo certo dai personaggi, ma vengono filtrati dalle loro abilità e dalla loro personalità. Un prete esperto di arte noterà che il soggetto del quadro è raffigurato con una tecnica pittorica stranissima e penserà ad una ispirazione demoniaca, un professore di chimica noterà che la tela sembra estremamente più vecchia di quanto dovrebbe essere chiedendosi quali sostanze potrebbero aver causato l’invecchiamento.

In questo caso, ogni indizio ha diverse chiavi di lettura e diversi personaggi si faranno idee diverse su cosa stia succedendo, entrando anche in conflitto tra loro per decidere come agire. Tutti hanno capito che quel sinistro pagliaccio non è umano e vive nelle fogne. E’ meglio scappare, chiamare la polizia o armarsi di una fionda, orecchini d’argento e coraggio per affrontarlo.

Concludiamo così questo nostro tour nel tema degli indizi nei gdr. Cosa ne pensate delle nostre argomentazioni? Aggiungereste qualcosa? Scriveteci nei commenti qui oppure sulla pagina facebook!

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