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Game of Thrones | Season 8 Episode 5 | Le Campane

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RECENSIONE

Siamo arrivati alla penultima puntata dell’ultima stagione. Manca poco al gran finale della serie. Questa puntata si apre con Varys intento a scrivere delle lettere in cui svela la vera origine di Jon. Segue poi un dialogo criptico con una ragazzina, che fa intendere il suo tentativo di avvelenare Daenerys. Con un cambio scena vediamo di nuovo Varys parlare con Jon sulla spiaggia di Dragon Keep, cercando di convincerlo a reclamare il suo posto sul Trono di Spade: un comportamento molto incauto per quello che conosciamo come il Ragno. Si passa poi a Tyrion che decide di andare a parlare con Daenerys, che troviamo fisicamente provata e con uno sguardo sempre piú folle, che ricorda molto quello di Aerys visto in un flashback. I tentativi del Folletto di far ragionare la regina non funzionano e durante la notte vediamo Varys scortato dagli Immacolati sulla spiaggia, di fronte a Jon e Daenerys. Tyrion dà un ultimo saluto a Varys, un saluto forse troppo laconico, e vediamo il Ragno Tessitore andare in contro alla morte fiero e fedele a quanto ha sempre detto. Segue una scena di fronte ad un camino acceso in cui Daenerys da a Verme Grigio l’ultimo ricordo che ha di Missandei, il collare che aveva da schiava, e questi lo getta nel fuoco, prima di andarsene dalla stanza lasciando la scena a Jon. Daenerys rivela a Jon l’invidia che prova per lui, amato dal popolo, mentre lei riesce solo a incutere paura. Tra i due sembra esserci un momento di passione, che però si spegne.

“E cosí sia. Che abbiano paura.”

DAENERYS TARGARYEN

Nella sala del trono di Dragon Keep vediamo Tyrion tentare nuovamente di convincere la regina ad evitare una strage ad Approdo del re, cercando un ultimo tentativo diplomatico. La regina, quando sembra accettare, dice apertamente che non le interessa una via pacifica, ma bensì poter sfruttare il certo rifiuto di Cersei per addossarle la responsabilità dell’eventuale massacro. Siamo alla notte prima della battaglia finale: il Mastino e Arya oltrepassano l’esercito assediante per entrare in città. Tyrion si reca dal fratello, fatto prigioniero e incatenato in una tenda. Qui decide di liberare Jaime, chiedendogli che provi a convincere Cersei a scappare con lui attraverso una via segreta, sperando nella resa della città.

Arriva il fatidico giorno e vediamo la Legione Dorata schierarsi fuori dalle mura, fronteggiata da un’intera orda dothraki e dalle armate del nord. Appare poi Cersei, che dall’alto della Fortezza Rossa scruta tutta la città e gli abitanti di Approdo del Re che sta facendo entrare nella fortezza. Euron, a capo della Flotta di Ferro, si guarda attorno poco prima dell’entrata in scena esplosiva di Daenerys e Drogon. In questo episodio gli scorpioni non riusciranno a fare nulla, in pochi minuti la flotta viene completamente annientata dalla furia del drago. Destino che poi tocca anche alle difese sulle mura.

La scena torna ai due eserciti, schierati uno davanti all’altro. Il silenzio viene interrotto da una potente esplosione che sconquassa le mura e manda in rotta la legione. Drogon e Daenerys hanno aperto la strada al loro esercito che massacra i pochi soldati nemici rimasti e si riversa in città. La loro vittoria è certa. Nonostante la posizione sopraelevata, Cersei sembra non conoscere l’andamento della battaglia ed è Qyburn a farle un resoconto, tragico, delle loro truppe rimaste. Le poche truppe Lannister sopravvissute fronteggiano le armate di Daenerys in una via della città e alla vista di Drogon posato su una torre gettano le armi a terra, arrendendosi. Si iniziano a sentire voci di popolani, sempre di più, chiedere la resa. Le due regine si fronteggiano a distanza, e finalmente le campane della città suonano e si vedono i volti rilassati di Tyrion e Jon, contenti di aver evitato il massacro. Daenerys non sembra soddisfatta. Fa alzare in volo Drogon, diretta verso la Fortezza Rossa, ma improvvisamente inizia a distruggere la città con le fiamme, bruciando vivi migliaia di cittadini in fuga. Verme Grigio decide di seguire la sua regina attaccando i soldati Lannister ancora disarmati. Seguono molte scene di violenza per le strade, dove Immacolati e soldati del nord massacrano indiscriminatamente donne e bambini, e immagini di Daenerys che spazza letteralmente la città con il fuoco di drago, facendo esplodere anche le riserve di Altofuoco.

Un allibito Tyrion osserva la devastazione a distanza mentre Jon vaga inebetito per le strade. Si riscuote in tempo per salvare una donna, uccidendo uno dei suoi. Jamie arriva alla spiaggia nascosta, ma viene raggiunto da Euron, sopravvissuto all’attacco alla flotta, che lo insulta finché non iniziano a combattere. Lo scontro è serrato, ma Jamie riesce ad avere la meglio, non prima però di essere pugnalato da Euron, che muore ridendo. Nella fortezza, Clangor convince Arya a non gettare la sua vita per la vendetta e la giovane Stark se ne va. Cersei decide di allontanarsi dalla fortezza per mettersi in salvo accompagnata da Qyburn, quando il suo manipolo incrocia il Mastino, che inizia a combattere contro suo fratello,

che ignora gli ordini di Qyburn e lo uccide. Avviene finalmente lo scontro tra Gregor e Sandor, da lungo atteso. Il Mastino sembra avere la peggio, ma riesce nel suo intento compiendo un ultimo sacrificio che lo porta a lanciare sé stesso e il fratello dalle mura della fortezza per finire insieme a lui nelle fiamme che avvolgono la città. Jamie e Cersei si trovano e decidono di provare a scappare insieme, attraverso il passaggio segreto suggerito da Tyrion. Trovano la via di fuga bloccata da un crollo e muoiono insieme, abbracciati, con Cersei che supplica il fratello di proteggerla e lui che cerca di consolarla. Arya intanto procede per le strade della città, piene di fumo macerie e persone in fuga dalla furia distruttrice della madre dei draghi, che miete vittime anche nel suo stesso esercito, che si ritira dalla città. La giovane Stark sopravvive ad alcuni crolli e cerca di aiutare i popolani a mettersi in salvo. Arya, ancora viva, osserva i cadaveri carbonizzati e le macerie. Vedendo un cavallo bianco, si allontana per le strade della città ormai deserte, mentre la cenere scende come neve dal cielo. Nei titoli di coda possiamo sentire una versione diversa delle piogge di Castamere.

Questo episodio ha visto la conclusione di vari archi narrativi (alcuni membri di lunga data dello show sono morti) e ha introdotto importanti sviluppi per personaggi che sono ancora vivi: Game of Thrones è diventato qualcosa che molti non si aspettavano. Daenerys Targaryen ha dato sfogo alle peggiori eredità della sua famiglia, bruciando King’s Landing strada per strada, arrostendo decine di migliaia di persone innocenti, dopo che la battaglia era già stata vinta. Lo spettacolo e i libri hanno prefigurato questa possibilità innumerevoli volte; quindi, non è esattamente nata dal nulla. La trasformazione di Dany da salvatrice a Mad Queen in una manciata di episodi però non è stata una buona idea. Agli spettatori resta l’impressione che i personaggi e la sceneggiatura siano stati scritti male e di fretta. Per questo, è stata avviata una petizione dai fan della serie più agguerriti per far girare nuovamente la stagione a nuovi scrittori.

Voi cosa ne pensate? Cosa vi è piaciuto e cosa vi ha fatto storcere il naso? Ci sono degli aspetti che vi piacerebbe vengano approfonditi meglio nei prossimi articoli?

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